SI CONSIGLIA DI ACCEDERE ALLA VERSIONE SEGUENTE OTTIMIZZATA
https://www.grandediscovery.it/via-poma-parte-prima-e-parte-seconda/
e per quanto concerne la grandediscovery 1, 2 e 3 ai links
e per un approfondimento globale minuzioso e dettagliato
NON SARA’ POSSIBILE TENERE NASCOSTA LA EVIDENZA E QUESTO NON E’ UNO “SCOOP” E’ UNO SQUARCIO CHE SCOPRE TRENTA ANNI DI STORIA, DEPISTAGGI, NASCONDIMENTI E BEN ALTRO ….. A CHI, DELLA STAMPA GENERALISTA, LA MEDAGLIA DEL PRIMO A RESOCONTARE PUBBLICAMENTE ?!
Mancava solo la completa ricostruzione dell’ultimo illuminante, sconvolgente e più antico tassello. Ora non manca più.
N.B. Le informazioni di cui alla presente relazione/articolo sono state a spezzoni in parte diffuse dal 2013 ed integralmente comunicate a terze persone di fiducia a partire dal luglio 2013. In allegato in formato zip sistema informativo grandediscovery.it consigliato da scompattare su pc ed avviare cliccando sul file index.html nella directory creata sul pc.
Partiva tutto da qui: agosto 1990.La grandediscovery 0.
https://cdd19.blogspot.com/2019/03/via-poma-la-grandediscovery-0.html
Partiva tutto da qui .. ed io ero IL TESTIMONE, INCONSAPEVOLE sino al 13 ottobre 2012 quando la morte da infarto naturale per cause da accertare di Alberto … mio fraterno e stimato collega ……. aprì uno squarcio visuale improvviso ed inaspettato.
Tutto quello che e successo dopo allora 1990, TUTTO PROVATO PASSO DOPO PASSO CON PROVE DIRETTE INSUPERABILI ED APPRESE DA TUTTE LE MAGISTRATURE .. ne viene illuminato e a sua volta illumina … oltre ogni caparbia resistenza ottusa.
Le magistrature puntigliosamente formate ed informate sulla grandediscovery 1, 2 e 3 dopo 6 milioni di mail anche con prove e siti a domicilio informatico, hanno ora ben capito. Mancava solo la completa ricostruzione dell’ultimo illuminante, sconvolgente e più antico tassello.
Se qualcuno non lo avesse ancora capito la grandediscovery 0 inonda con un fascio di luce potente sui moventi le prove dirette ed analisi circa tutto quello che accaduto ed orchestrato concernente le grandediscovery 1, 2 e 3 e ne da la spiegazione ulteriore ultima retroattiva, e siamo oltre la EVIDENZA.
[https://cdd19.blogspot.com/2015/07/il-truman-show-che-inchioda-tutti-meno.html]
E non potevate capire se io stesso pur avendo iniziato a chiudere il cerchio dalla seconda metà dell’ottobre 2012 sono riuscito ad avere il tempo per scriverne in modo completo ed organicamente completo, solo nel.marzo 2019 .. e bastò una sola allusione nella memoria al CSM del 3 novembre 2012
[https://cdd19.blogspot.com/2012/11/5-memoria-esposto-finale-del-3-novembre.html
https://cdd19.blogspot.com/2012/11/un-bel-guazzabuglio-questa-e-la-trama.html]
per far avviare di nascosto il 15 novembre 2012 il primo tentativo di totale distruzione .. e per ricevere minacce stralunate di evidenza lapalissiana da chi solo poteva averne inteso la valenza ed il contenuto … [https://cdd19.blogspot.com/2013/10/oltre-i-magistrati-massoni-e-lo-statuto.html]
VIA POMA PARTE PRIMA.
TELNET o VIDEOTEL E LA MARGHERITINA SEDUTA.
https://paoloferrarocdd.blogspot.com/2012/11/5-memoria-esposto-finale-del-3-novembre.html
Quello che sapeva e sa direttamente Paolo Ferraro su TELNET nella Procura Circondariale di Roma e (parte seconda) quello che aveva saputo su AIAG via Poma ed altro, dalla
viva voce di colei conosciuta /fattagli conoscere
nell’ottobre 1995
Dunque all’aprile 1992 Paolo Ferraro era da sempre tra le persone più felici del mondo, poi tra una crisi stranissima di coppia e varie, arriva dormendo un poco da piedi (ma come fai ad immaginarti certe cose da“malati di mente”) sino alla trappola della Cecchignola.Da lì in poi tra una mazzata, un agguato e l’altra comincia a riallineare ricordi precisi di fatti a lui ben noti direttamente
https://www.facebook.com/paolo.ferraro.564. UN puro caso, un tentativo di messaggio, una allusione implicita a chi architettò qualcosa ?! Certo la vicenda più sopra e la relazione di pg erano già note ….
quello che ti hanno fatto”. La mia risposta è nota “ o rientro dalla porta principale … o rientro sempre dalla stessa porta conIl Caterpillar della storia”.
era già venuta il giorno prima la responsabile della sezione. Il giorno dopo, credo di pomeriggio, moriva per infarto naturale per cause da accertare Alberto. Sarei riuscito ad avere la copia dell’originale della relazione di servizio tramite il Procuratore Capo di Roma Pignatone il martedì 16 ottobre..
Fino al giugno 2013 sotto attacco poliedrico culminato con la procedura avviata per la mia eliminazione totale “amministrazione di sostegno”, operazione integralmente fallita nel suo scopo principale, non avevo avuto neanche il tempo di soffermarmi sul “biondino con la Panda gialla” ed il tentativo abborracciatissimo, di corsa, di appiccicarmelo.
http://paoloferrarocddgrandediscovery.blogspot.com/2012/11/un-bel-guazzabuglio-questa-e-la-trama.html].
quando nell’estate del 2013 un amico “informato” mi illustrerà alcune dinamiche e
piste criminologiche facendo una ipotesi consistente su di me … e sulla ipotesi della creazione artificiale di un profilo patologico-criminale, riflettei sino alla mattina dopo e rimasi incuriosito ma scettico (si nuotava al mare). Era l’unica ipotesi che in effetti potesse dare una qualche spiegazione globale a quel pateracchio di balle diagnostiche in crescendo e poste in nuce come spunti artificiali sin dall’inizio, e quella ipotesi poteva illuminare la direzione cui apparivano quasi mirate.
E ai servizi, deviati quasi sempre. Quel disegnino di pupazzo margherita mi ritornò alla mente come non solo visto su un quotidiano, ma facente parte di quel pomeriggio accaldatissimo, nella stanza del collega super informatico … La chiacchierata estiva del 2013 ha colorato di una nuova ulteriore luce le mie riflessioni. Poi grazie alla stra-informata avvocatessa molto “organizzata” ho rimediato dal suo archivietto personale una interessante pubblicazione che propongo a tutti … ma soprattutto agli
investigatori e pubblici ministeri seri e professionali …. “.
D’altronde i fatti di cronaca nera, il diritto penale dei reati “dolosi” a me, che mi occupavo di comparti normativi composti da decine di migliaia di fattispecie in ambiti di colpa legale e professionale, erano sul piano tecnico giuridico ”insignificanti”.
Potrebbe malevolmente insufflarsi una “excusatio non petita”. Ma era semplicemente così: viaggiavo su tutt’altre lunghezze d’onda e su una concezione pura e sociale della giurisdizione penale come barriera di protezione anticipata di interessi socialmente protetti e del diritto alla salute alla integrità fisica, all’ambiente”. E che ne sapevo allora nel concreto quotidiano di servizi militari, di strategie criminologiche e di ricatti infiltrazioni di honey trap etc etc .. ?! Era roba da film e non potevo pensare anche solo sognare che era sbarcata a Roma in un ufficio giudiziario un coagulo degno di preoccupata attenzione criminologica ?!
Ma avrei dovuto farlo, avvertito nel febbraio 1995 dal Procuratore di Roma Michele Coiro, seduti io e lui al bar insieme ad un tavolinetto circolare durante la sosta pranzo: era lievemente infastidito dalla circostanza che il cambio di guardia nella segreteria della sezione romana, da me suscitato non avesse ancora sortito esiti concreti in cui sperava e mi disse a bruciapelo mentre parlavo della vecchia segreteria collegiale Cascini, Pesci più quattro ” quello è un mariuolo“. Era già il secondo avvertimento che ricevevo, il primo me lo aveva già dato Giovanni Buonomo in punto di trasferirsi al Tribunale civile di Roma credo nel 1993 ” quello è .. pericoloso“. Il terzo me lo avrebbe dato sempre nel 1995 a primavera inoltrata, nella stanza della segretaria del Procuratore Circondariale, Maria Teresa Covatta, magistrato della Procura circondariale di Roma coniuge di fatto (ancora di fatto all’epoca, credo) di Giuseppe Cascini, trasferitasi Al GIP TRIBUNALE :” Con la scusa che sei un bell’uomo e ti piacciono le donne .. finirai per fart mettere in mezzo” .. Quest’ultimo era una analisi completa ma pensai solo ad una boutade e ad un certo suo interessamento a me, mai coltivato.
4. Luglio 1990
Nel luglio 1990 e primissimi dell’agosto 1990 ero stato in vacanza con mia moglie Daniela incinta al settimo avanzato mese e Francesco e Fabrizio, i miei primi due figli, al mare in quel di SAN FELICE CIRCEO. Tolti gli impegni gestionali, dedicavo le giornate sempre in movimento almeno sei ed anche sette ore al giorno a nuotare e fare pesca sub (senza muta) in apnea e munito di banale forchettina e una sacca. Tornavo stracarico di vongole veraci, vongole e lupini, tartufi di mare, cannolicchi, non meno di quattro o cinque polpi, e qualche rombetto ogni giorno: una ressa di bambini coi miei bimbi mi accoglieva, e mettevo talvolta il pescato in un battellino gonfiabile e volta per volta munificavo vari papà e mamme: quel pescato non lo avrei mai potuto smaltire. La stessa vacanza feci l’anno successivo. La foto a lato si riferisce al medesimo luogo, ma anno 1991
in treno mia sorella, allora stava malissimo anoressica per motivi che non approfondisco qui, la riaccompagnai in auto alla stazione del treno, e venne a trovar”ci” il giorno del mio compleanno, il 23 luglio, mio fratello Marco Ferraro. Tornato a lavoro penso proprio il lunedì sei agosto 1990, moro, abbronzato e strafelice, in attesa dellaTerza figlia, avrei assistito a fatti che non capii nelle loro valenze né memorizzai appositamente, sino al luglio di ventitrè anni dopo !!!!. Ma questo è ovvio: non avevano alcun significato per me.
contegno inizialmente più contenuto, ma già arrogantello e un modo
di fare da ragazzo di ricca stirpe nonostante il suo iniziale presentarsi da giovane uomo vicino ad una certa estrema sinistra autonoma, di cui re cava inizialmente un segno per me visibile (capelli lunghi castano chiarissimi). Ricordo che nel 1991 scrisse sul MANIFESTO un articoletto ad oggetto una area autonoma di sinistra, credo in occasione di un processo) . Solo più tardi, nel marzo 1992, avrei saputo dalla bocca di Lori Perla (anche lei come me magistrato romano della Procura Circondariale come me dal 1989 del mio stesso concorso – 1984 – e a quel tempo mia amica) che Cascini aveva una madre di etnia ebraica e che era pronipote di Achille Lauro. La notizia anche allora non mi colpì nè mi stranì, ovviamente. Poco dopo essere arrivato a Roma, Cascini era provvisoriamente alloggiato in locazione; ma invece di trovare un alloggio definitivo in locazione pose fine alla situazione provvisoria comprandosi due appartamenti di media metratura, dietro a p.le Clodio. Non ci frequentavamo, e me lo disse la solita Perla Lori nel febbraio/marzo del 1992, de relato, ivi compresa la somma sborsata (oltre 700 milioni di lire): due appartamenti corrispondenti su due piani in una nota strada in salita che parte da una
altrettanto nota gelateria. Uno ceduto/messo a disposizione di MARIA TERESA COVATTA, magistrato di gran bella presenza, amica stretta di Perla Lori. Cascini faceva allora coppia stabile con Stefano Pesci, erano dello stesso concorso (1990) ma sembrava a tutti che si conoscessero troppo bene, da antica data. Il giovane Cascini capelli lunghi castani chiarissimi fece con me breve tirocinio. Stefano Pesci mi disse allora, quasi subito, ma non so esser preciso sulla data, che era (stato) di Democrazia Proletaria ed avvocato di “soccorso rosso” a Bologna.
Stefano Pesci, quindi, era il pendant/braccio destro di Giuseppe Cascini ma di molto più anziano e direi pressochè della mia generazione anche sul piano della formazione “politica”. Dopo un pò di temp da quando lo avevo conosciuto mi disse, anzi mi rivelò (col tono di chi voleva amicarmisi), che era stato un avvocato di “Soccorso Rosso” e politicamente di Democrazia Proletaria: veniva da Bologna ed era sposato con Nunzia D’elia, altra magistrato, lasciata a Bologna e che lo avrebbe poi raggiunto coi due figli.
era un settore privo di interesse e con categorie penali lineari minori, “pane giornalistico per gli incolti” guardato sulle pagine dei giornali con disinteresse e supponenza (mia).
Le uniche cose che accomunavano Cascini, Pesci e Buonomo, per quello che ne sapevo, è che erano tutti e tre magistrati (Buonuomo però del mio concorso), che erano soli a Roma (uno scapolo e gli altrui due single provvisori in attesa degli arrivi di mogli e figli) e che erano campani due e con moglie campana il terzo (Pesci). Roba ordinaria ed insignificante. Gianni era più geniale e simile a me, per certi versi, e un “bell’uomo” (del termine a me riferito, da Cascini, nella primavera del 1995, in pieno piacevole accerchiamento femminile io, e del tono e contesto, abbiamo già detto ma repetita iuvant). Mi ero infine separato dalla moglie nel novembre 2013, per una crisi strana e imprevista generata nel maggio 1992, avevo poi . realizzato nel secondo semestre 1994 il noto programma ATZ, poi ad ottobre operatomi per una opacizzazione della cornea dx da cheratocono, e tra il dicembre 1994 e maggio 1995 ero stato piacevolmente accerchiato da Cecilia Demma, che aveva dato forfait per inammoramento non coerente con la missione, confessato con frase illuminante a Rosanna Ianniello, io a portata d’orecchio, ed era subentrata Laura Vasselli AVVOCATO i cui racconti “personali” svelavano un mondo intero, una infiltrazione nella Cassazione usando argomenti “biblici”, a me ignota. e i cui contatti sotterranei e non aprivano già uno spaccato emerso poi negli anni 2009 in poi. Bene: la battuta di Cascini seduto al bar dietro piazzale Clodio, era del marzo 1995).
Ben sei o più uditori giudiziari del concorso del 1990 avrebbero avuto estratti e scelti sei posti a Roma (posti ovviamente messi a disposizione tra le sedi da scegliere secondo ordine di graduatoria, ma era cosa mai successa prima nella storia della magistratura romana), nella Procura Circondariale che aveva pure urgente bisogno di coprire i ruoli, tnt’è che quell’anno furono ridotti all’osso i tempi del tirocinio dei nuovi magistrati. Mentre del posto altissimo in graduatoria di Cascini che avevo conosciuto subito come uditore non avevo alcun dubbio, mi chiesi allora come avesse potuto essere così brillante Stefano Pesci, un avvocato di Bologna, anzianotto e “preso”, “occupato” (pensavo) dal lavoro. Se sei un avvocato con attività ben avviata, come è che entri a distanza di molti anni in magistratura rinunciando al tuo avviamento professionale?! Semplicemente non mi era mai capitato di osservare un percorso del genere. Conclusi che aveva inseguito la carriera della moglie, ma era una conclusione provvisoria e col punto interrogativo.
Oggi sappiamo “qualcosina” di più … che esce per intero dalle nostre vicende, e abbiamo molte idee chiare in più …
Pretore del Lavoro, dopo l’acquisto della abitazione in zona (Trionfale alto).
sistema di gestione delle attività/documenti dei magistrati della Procura Circondariale. Usavo un programma DOS preesistente e molto lineare, WS4, e puntavo in modo un pò “arretrato” su una organizzazione meramente sistematica e casistica dei documenti (uno per caso, quindi migliaia di casi), usufruendo di un sistema ordinante di directory e sottodirectory (ad albero, tipo capitoli, paragrafi e sotto paragrafi) e di un programmino che aveva il pregio di far gestire e vedere bene l’albero classificatorio ( XTG). Buonuomo, anche lui campano, era più avanti a me in quanto sapeva molto di informatica: io ero alle prime armi.. Il ricordo riferito al CSM tra le righe nell’esposto memoria del 3 novembre 2012, circa la sua buona conoscenza di un programma
(piattaforma di comunicazione denominato TELNET) e di quella “scatola” destinata alla connessione poggiata su un tavolino della sua stanza, è preciso. Come è preciso il ricordo di lui che mi illustrò le caratteristiche da chat primitiva del programma (in realtà era una autonoma piattaforma) e anche l’uso dei nickname, raccontatomi a voce e fattomi vedere dallo schermo con scritte verdoline: tutta roba che ignoravo e da ignorante ritenevo dispersiva, inutile ed anche un tantino “buffa”.
Dunque Giovanni Buonuomo usava in ufficio nell’estate 1990 il baracchino/scatolotto di TELNET che avevo visto poggiato su un tavolino davanti
alla colonna tra le varie finestre assolate di pomeriggio, della sua segreteria, il tutto collegato con un suo modem alla linea telefonica normale.
In Italia, so ora, si trattava di un mezzo utilizzato da poche migliaia di persone se non centinaia. Era un sistema con sotto sistemi di decisa provenienza militare. Ho di recente letto al volo di una domanda a bruciapelo fatta dal PM che seguiva il processo sull’omicidio di Simonetta Cesaroni imputato Busco su VIDEOTEL e su una chat rosa ..
“Death” perché il mio ricordo è nitido. E io pensando che quel giochino strano era stupido e non mi interessava me ne tornai nel mio ufficio, lasciando Buonuomo molto concentrato sul “giochino elettronico” .
E distribuendoli insieme a Rosanna Ianniello segretaria della sezione romana di MD nel 1991 ricordo che entrammo nella stanza di un GIP della Procura Circondariale di Roma, un magistrato avanti nella carriera e notto per essere un pianista di musica classica anche. Una persona molto per bene ..il dott. Corradino Castriota che, commentando il suo disinteresse per la convocazione, lanciò una conclusiva stilettata verbale diretta a Rosanna “voi pensate ai vostri giochini”. Che non si riferisse semplicemente ad attività istituzionali ordinarie e manovre e manovrette politiche, e ad una sua mancata nomina, lo intuii dal tono esacerbato ma composto e fortemente tagliente.. e mi rimase impresso proprio perchè allora non mi significava NULLA.
Ho legato poi questa allusione incompiuta ad altra incompiuta di Cecilia Demma magistrato che frequentavo, nel gennaio 2015: mi disse interrogandomi con gli occhi, per vedere se avevo capito, oltre le parole, di Rosanna Ianniello e del PM allora della Procura Tribunale Gustavo De Marinis, e iniziò ad alludere di un qualcosa di più articolato visto che non trovava le parole, ma io nel fingere disinteresse la indussi, non volendo, a tacere. Paolo Ferraro non doveva essere messo al corrente di qualcosa di segreto o più nascosto, me ne accorsi anche allora.
ancora mi lasciano un brivido lungo la schiena. Questo un estratto video di sintesi preceduto da tre video audio dedicati più analitici, che hanno confortato tutto ciò che per fatti comportamenti attività avevo scoperto riguardo Stefano Pesci e Silvia Canali. Si verte sempre in tema di prove dirette da registrazioni telefoniche di persona “stra-informata” e le telefonate sono dell’agosto 2013 e febbraio 2016.
TUTTO QUEL CHE SERVE IN QUATTRO MINUTI
E’ a quel punto che tutte le informazioni ricevute da una Silvia Canali fattami conoscere sul lavoro nell’ottobre 1995 ed a me assegnata come VPO neo nominato da formare, e che si era legata a me, ed improvvisamente aperta con me nei primi mesi del 1996 e le stesse osservazioni che accompagnarono il suo essere venuta nella mia sfera, sono divenute di una importanza cruciale. Una contro prova incrociata su tutto.
Nel 2014 di estate a giugno inoltrato mi ero recato dalla fornitissima avv. Antonella M. Rustico che frequentavo ancora seguendo lei le vicende del divorzio (ed avendola iniziato a frequentare come appartenente ad un certo mondo complottistoide e di una destra che mi aveva poi accerchiato amorevolmente, ma per delimitare e rinchiudere in una cerchia ristretta il tutto). Lei tirò fuori dal “cassetto magico” un articolo di una rivista di criminologia in cui rividi la margherita disegnata .. e me lo portò a vedere sul balcone dove eravamo seduti …. Da lì la ovvia richiesta mia .. “me lo scansioni ?!” ….
da lì tra un impegno di informazione o politico o giuridico difensivo (io ho scritto anche quasi tutti gli atti delle mie vicende di magistrato defenestrato ed accerchiato) sono arrivato ad avere come “teste-investigatore” un quadro valutativo ed indiziario … che risulterebbe in astratto ben più che meramente percorribile da una magistratura “indipendente”.
Il disegno stilizzato della margheritina seduta su una sedia, lo facevo io (anche, ma gli altri chi sarebbero ?!), sui fogli e memo gialli di cui era stra-fornita la Procura Circondariale di Roma, e nella stanza di Buonuomo c’erano gli evidenziatori rosa di cui sempre la Procurina era stra-fornita … evidenziatori che usavo per disegnar margheritine..
Ergo siccome non sono l’assassino e neanche potrei esserlo (e non ho mai fatto male neanche con un buffetto ad un umano in vita mia, mentre “tanti lutti addussi ai polpi, rombi e sogliole in mare”) le ipotesi in campo sono assai limitate.
O quel disegnino era mio e allora il FOGLIO FU APPOSITAMENTE PORTATO A VIA POMA o era stato imitato il mio disegno di margheritina e IDEM CON PATATE (e si parla di reati eh ?! e di tentata calunnia pluri-aggravata morta sul nascere). Ma contro me o contro Giovanni Buonuomo di cui era rispettivamene rivale politico a missione segreta già definita contro l’ingombrante magistrato democratico della sinistra romana o già rivale in amore, Giuseppe Cascini giovane uditore appena arrivato ?!). La risposta è semplice: mentre dell’innesco “amicale” tra Buonuomo e Maria Teresa Covatta era difficile che sapesse nell’agosto 1990 ed io seppi retroattivamente dalla bocca di Buonuomo nell’estate 1991, ad innesco in fase di smorzamento, subii una disperata scenetta di gelosia malata da Cascini piangente nella sua nuova stanza” tt devi togliere dimezzo da Maria Teresa”. Ma siamo già ben oltre .. l’uditore aveva appena preso possesso dell’ufficio nella Procura Circondariale .. ed io che in mezzo non ero e non mi ci misi mai risposi allora grosso modo con una frase simile “ma ti sei bevuto il cervello?!”.
LA CALATA A ROMA DAVA I PRIMI SEGNI DI SQUILIBRIO https://www.paoloferrarocdd.eu/dal-1990-la-calata-a-roma-e-via-poma/. Oppure c’erano in giro altri disegnatori di margheritine sedute. Solo che ho letto pochi giorni fa che il disegnino della margheritina (forse ricicciato come tema a nove anni di distanza, in occasione del furto al caveaux della Banca di Roma), se lo è infine attribuito nel 2008, a venti anni dal fatto, una poliziotta che, partecipando alle attività di accertamento in via Poma, disegnava anche lei margheritina. ma aggiungendoci pure le paroline chiave (?!?!?!)
https://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/giallo-di-via-poma-il-mistero-del-tagliacarte-e-del-poliziotto-fantasma-1813638/
quindi se due più due fa ancora quattro tutto è ambientato e riferibile a p.le Clodio ed ambienti investigativi anche. O no?! E la stretta vicinanza con certo tipo di ambiente militare di Stefano Pesci, notizia certa acquisita, non è affatto irrilevante E il 2008 è l’anno dell trappola della Cecchignola* … che “sembrava” funzionare … Avessero mollato l’indizio artificialmente costruito perchè si aveva di meglio in itinere ?! O all’opposto perché temevano che uscisse una macchinazione di antica data dopo la denuncia dei fatti della Cecchignola ?! Io posso solo auspicare che si accerti nel quadro di un vera indagine.
Io riconosco lo stile mio, il disegno, il pennarello evidenziatore rosa ed il luogo in cui, finiti i post-it, lasciai il foglio su cui avevo disegnato margheritina “sprezzante del pericolo” (😀😀😀) tornando banalmente a lavorare nella mia stanza ufficio della Procura Circondariale dalla segreteria di Buonuomo. Ma lì Pesci e Cascini li avevo lasciati non tanto con Buonuomo ma con lo scatolotto TELNET da Buonuomo manovrato. Non li ho visti armeggiare ma …..
E qui vi reinvito prima a rileggere tutto per la seconda volta de LA PRESENTE PARTE PRIMA, di questa accurata analisi e narrazione, , e poi a compulsare gli unici articoli od interviste serie sul CASO di via Poma: quelli del criminologo Carmelo Lavorino. Un lavoro fondato su ben altro fronte, su evidenze scientifiche e prove obiettive. Manca(va) solo un quadro storico indiziario di riferimento a persone certe.
SEGUE ..”Via Poma. PARTE SECONDA”
PARTE
SECONDA
via Poma e molto altro, da fatti annotati nel febbraio-marzo del 1996 e dalla viva voce di SILVIA
CANALI conosciuta /fatta conoscere nell’ottobre 1995.
§§§
https://paoloferrarocdd.blogspot.com/2012/11/5-memoria-esposto-finale-del-3-novembre.html
paoloferrarocddgrandediscovery.blogspot.com/2012/11/un-bel-guazzabuglio-questa-e-la-trama.html
RIASSUNTO DELLA PARTE PRIMA: Intorno alla margheritina un caso PROVATO di grave depistaggio se non di calunnia fallita pluriaggravata e qui il rimprovero pubblico di chi vi scrive al criminologo psichiatra uomo e formatore dei servizi civili dott. Francesco Bruno
BREVESINTESI INTRODUTTIVA ALLA PARTE SECONDA. Dunque dal 1994 PaoloFerraro superata di slancio la crisi di coppiainnescata nel 1992 è da single ancora la persona più felicedel mondo, ma prima di arrivare, dormendo un poco da piedi (ma comefai ad immaginarti certe cose da “malati dimente”) sino alla trappola dellaCecchignola, dovrà affrontare un percorso.
Fatti analiticamente riferiti e ricostruiti in “https://paoloferraro.blogspot.com/2015/07/il-truman-show-che-inchioda-tutti-meno.html“. Era venuto il turno (dovendosi sostituire la Vasselli) della allora un po’ avvenente ragazzona romana appena divenuta, Vice Procuratore Onorario, dott.ssa SILVIA CANALI praticante procuratore legale. Da qui inizia questa SECONDA PARTE e la, fedele al millimetro, narrazione, che verrà incentrata su AIAG via POMA liceo Socrate e via di villa Pamphili (Monteverde) nell’arco di tempo di riferimento che si dipana dal 1983 al 1992, sempre dai racconti diretti a me fatti nel febbraio marzo 1996. LA PRIMA DELLE SORELLE CANALI VALLINI. SILVIA CANALI prima delle tre sorelle CANALI (madre Vallini Fiorella, nipote del cardinal VALLINI, già funzionaria e poi membro del collegio sindacale di una nota multinazionale del tabacco americana, commercialista nel e poi titolare sino al 1991 del prestigioso studio in quel di Corso Trieste, e poi commercialista del ricco imprenditore “Giggi” con villa prestigiosa sull’Aventino, limitrofa ad importante sede nazionale dell’Ordine Militare dei Cavalieri di Malta) nata in un epicentro ebraico masso-cattolico, e comunista del “generone commerciale” – definizione datami da una vera comunista della generazione comunista italiana pulita che parecchio sapeva – fu fatta conoscere a Paolo Ferraro in quanto VPO da addestrare e formare per un mese nell’ottobre 1995, affiancandola nelle udienze penali.
medico che aveva lo studio vicino la mia abitazione, poi individuato nel noto FRANCESCO
BRUNO (e nello studio troverò cercandole appositamente nel gennaio 2011 tracce documentali della “collaborazione” Bruno-Vasselli).
venti giorni nella abitazione di lei in Roma, via Costantino. Era giugno credo, 1996.
1. Il primo racconto del dicembre 1995, in attesa della seconda proiezione di film fuori dal noto cinema in Campo dei Fiori, poi ripreso in seguito, inquadrava le non consuete esperienze liceali della Canali, nel liceo SOCRATE nella Garbatella. Testualmente mi parlò di qualche professore in particolare di storia e filosofia, totalmente incompetenti definiti sprezzantemente “sessantottini, quelli del 6 garantito” ma parlò di giri ed attività con le studentesse esplosi in uno scandalo interno al liceo, una formale importante inchiesta interna, poi confluita negli archivi della scuola, che aveva coinvolto alcune ragazze. E ricordo che si descrisse come la autrice della ribellione contro ciò che accadeva sotterraneamente: esito della inchiesta?! il suo trasferimento in altra classe del liceo (?!).
n.d.r In quel liceo c’era anche il futuro magistrato Albamonte Eugenio, in una classe prima, che vinto il concorso fu mio uditore nel periodo immediatamente precedente l’arrivo di Silvia Canali come VPO onorario nominato dal CSM.
2. IL secondo racconto “intimo” ma oggi troppo importante, effettuato nel febbraio 1996 concerneva un insieme di frequentazioni in corrispondenza del primo e secondo anno di università, ed aveva come protagonista iniziale uno stuart dal nome Angelo e la sua comitiva con “sede” anche in abitazione a Monteverde via di villa Pamphili.
Del racconto che lascio immaginare, facevano parte integrante non solo le”convocazioni” dal gruppo in Roma, ma gite in moto con permanenza in ville della Toscana. Ed una vacanza in Inghilterra per liberarsi dalle sue dipendenze “varie” (disse). La mia permanenza forzata, ingessato, nella casa, nel successivo giugno 1996, mi consentì di vedere e memorizzare da numerose foto il contesto, e alcune cartoline tra cui una inviata da San Paolo in Brasile, mi
consentirono di apprendere nomi e cognomi tra cui quello del’ANGELO dal cognome di noto attore anche teatrale e romanesco s.e.o.o. . L’Angelo, inizialmente posto al centro di racconti un pò preoccupanti aveva abitazione in viale Marconi vicino alla allora abitazione della famiglia Canali Vallini, ma da elenco telefonico dell’epoca il telefono fisso lo aveva ancora lì, nel 1996. Quando terminò il duro raconto la CANALI, tremendamente prostrata dallo sforzo di aprirsi ebbe un gravissimo mal di testa che la portò, da me accompagnata, al Pronto Soccorso del CTO della Garbatella, ove le fecero una iniezione di BUSCOPAN e le proposero un ricovero per accertamenti, da lei rifiutato. Le espressi dopo le mie perplessità sulla delicatezza e impatto delle sue “esperienze” riservandomi di vagliare la continuazione del nostro rapporto, Lei alquanto disperata mi rassicurò che si era trattato di una parentesi e per tempo non lunghissimo (ma non mi sembrò convincente). D’altronde però risultava essersi laureata, ma passando a ROMA TRE, sposata in Chiesacon Giovani Orfei e altre considerazioni mi indussero ad attendere e verificare.
3. Poco prima del racconto sopra, la Canali mi aveva confidato di ”essere” (stata diagnosticata come) esibizionista con forti attitudini manipolatorie, più altre attitudini di rilievo psichiatrico, e di avere avuto “crisi di panico” (neanche sapevo oltre il suono formale della parola di cosa si trattasse), A me sano come un pesce le frasi suonarono più che altro come una autocritica sui suoi meri difetti. Difetti che aveva poi dato prova di aver/voler superato/superare aprendosi, anche tanto a compensare il suo remoto (diceva) passato. Una battuta volante della Vallini madre, donna di intelletto più strutturato, spesso impietosa nei giudizi, mi doveva mettere in guardia ”tanto intelligente, tanto capace di presentarsi e raccontare a me sembra una portiera chiacchierona che si inventa una marea di frottole”.
4. Il quarto racconto nacque dalla circostanza che avevo trovato/notato in particolare un cofanetto con vari gioielli, orologetti e collane prevalentemente in oro e di apparente valore, una buona parte ancora intonsi e in confezioni scatolette rispettive, sul ripiano dell’armadio esistente nella camera da letto. (vi era un secondo scatolotto, invece pieno di bigiotteria e gioiellini sparsi ed in uso corrente). Una volta che lei aprì l’armadio, me presente, allusi al cofanetto che si intravedeva neanche da Lei ben nascosto, e lei raccontò. I gioielli le erano stati consegnati per conservarli da una sua amica del liceo, coinvolta quantomeno nelle vicende dell’epoca pensai dubbioso, e mi parlò (visibilmente terrorizzata) di un “incidente” gravissimo (voluto, si capiva benissimo dal suo atteggiamento di terrore
“partecipato”). Una auto aveva investita la ragazza in motorino frontalmente, letteralmente schiacciatasi sul parabrezza, e le aveva quasi disintegrato la struttura facciale, lasciandola in
gravissime condizioni. Ovviamente non so se il racconto fosse esatto ed esattamente datato, ma molti anni dopo nel 2014 ho ritrovato gli elenchi della classe del liceo Socrate, incrociato i nomi e cognomi con profili in FB, e ritrovata la ragazza con viso palesemente schiacciato e ricostruito, laureatasi alla università LUISS. Le mie operazioni di ricerca effettuate insieme alla consueta partecipe e testimone diretta. Il racconto sui gioielli non quadra(va) affatto a partir dalla tempistica (chi è colei che lascia per dodici anni in custodia a compagna di scuola non più frequentata, un cofanetto di gioielli preziosi ?!) Dopo la spiegazione il cofanetto fu portato dalla Canali ad una sua altra amica. I particolari sul suo ulteriore nascondimento (da me sbirciati) restano riservati. Sebbene ritengo che un rinvenimento ipotetico sia stato compromesso alla luce di una “iniziativa del luglio 2013”.
5. In diverso racconto la Canali mi citò i suoi attacchi di panico datandone uno grosso modo all’autunno/fine estate dell’anno 1990 o forse 1991 e localizzandolo in quel di PERUGIA dove si trovava a camminare, con l’allora fidanzato Giovani Orfei venuto, ma non presente al momento.
6. Altri racconti o fatti direttamente percepiti attengono all’AIAG ed all’ENTE NAZIONALE PER IL TURISMO. Sia Silvia Canali che la sorella erano state vicine all’AIAG, e se non erro la Canali citò ostello della gioventù in Germania. La sorella la vidi poi nel maggio 1996 presso la sede che curava la GUIDA TOURING ITALIANA vicino p..zza Bologna, dove avevo accompagnato Silvia Canali. Ma all’epoca le sorelle Canali curavano anche la gestione di un negozio terminale della industria tipografica del padre, ubicato in via Alessandria lato Porta Pia. Laura Canali curava inizialmente infine, poi divenendo cartografa ufficiale, le
mappe geografiche per la rivista LIMES di LUCIO CARACCIOLO. Nella medesima rivista lavorava sino al 1995 anche il giovane marito della Canali Silvia, portato da lei nell’alveo di LIMES,
Giovani Orfei, poi separatosi da rivista per dissenso politico e dalla famiglia/moglie Canali. Laura Canali è divenuta compagna e moglie di LUCIO CARACCIOLO, negli anni duemila, SILVIA CANALI cognata.
7. Un giorno, credo dei primi di marzo 1996, pochi giorni dopo le sue “rivelazioni” sul gruppo in via Pamphili nel 1985 1986, accompagnai richiesto, con l’auto, Silvia Canali presso la sede degli ufficiali giudiziari in Roma, ove doveva portare degli atti da notificare dello studio in cui faceva pratica in via Angelo Emo, (la via me la ricordo per aver atteso la Canali sotto studio e aver partecipato ad una festa di addio quando lasciò lo studio). Parcheggiai la macchina a spina verso il finire della stradina, da me mai vista prima, sulla destra in posizione regolare. Dopo il discreto lasso di tempo necessario per il disbrigo della consegna degli atti da notificare, la Canali ritornò e sedutasi nell’auto, con uno sguardo cupo e terrorizzato volto verso il basso disse testualmente “ io so chi ha ucciso Simonetta Cesaroni”. Presi la frase come una boutade ed una millanteria strana.
Era una VPO con trascorsi, ma una persona a suo modo piacevole e loquace, un po’ ciarliera. Difatti non proseguiva mai discorsi e frasi lanciate a metà.
8. Un giorno del maggio 1996 andammo io e Silvia Canali, previo appuntamento telefonico, a fare la sosta pranzo, al baretto posto in P.le Clodio subito oltre viale Mazzini, all’angolo. Lì si piazzava al centro del tavolinetto, da solo e guardando in direzione nostra che ci avvicinavamo, Giuseppe Cascini. Io mi volli sedere con lui allo stesso tavolino e parlammo del più e del meno. Notai uno sguardo intimidito della Canali (donna con personalità affatto
timida e atteggiamento di norma quasi sfrontato) ed una indifferenza ostentata nei di lei confronti. Allontanandoci, la Canali sbottò parlando tra sé e sé con la testa inchinata verso il basso “ che figlio di… “ frase palesemente riferita a Cascini.
9. Silvia Canali poco prima che mi fosse inviata in udienza per il tirocinio breve la avevo vista una sola volta, in fine estate 1995, sul portapacchi seduto dietro al motorino da lei condotto PAOLO AURIEMMA, altro magistrato di Monteverde. Erano usciti dal cancello che dà verso piazzale Clodio. Io tornavo a piedi dalla pausa pranzo.
10. Una menzione merita infine una sequenza realizzatasi nel luglio 2013 a brevissima distanza. I primi del Luglio 2013 eravamo tornati a Roma dalla vacanza in Puglia per partecipare ad una udienza civile. Vedemmo io e Patrizia la Canali fortemente scossa e preoccupata in maniera anomala. Come eravamo venuti, per partecipare ad una udienza civile, ce ne tornammo al mare in Puglia. Il 13 luglio alle 5 e 50 di mattina veniva dato fuoco a partire da una classe al primo piano, al liceo Socrate (quello al punto 1 sopra), danni ingenti che hanno coinvolto otto aule rese inagibili e svariato materiale didattico anche costoso. Un gesto gravissimo, “un episodio vergognoso e intollerabile” vandalico e risultato compiuto da quattro ragazzi, due maggiorenni e due minorenni, e due bocciati per la seconda volta, tutti confessi presentatisi alla Questura di Roma solo tre giorni dopo. Le versioni di stampa sul gesto omofobo e razzista caddero in fumo, così’ come la matrice politica di destra. Ma sul caso obiettivamente anomalo, gravissimo e inaspettato erano intervenuti tutti, credo, compreso Napolitano. Era ora secondo la nuova versione di stampa e “confessata” una ragazzata gravissima concertata, per “vendetta da bocciatura”, di notte al mare ad Ostia e realizzata tornando di notte fonda a Roma. A difendere due dei ragazzi l’avv Luca Petrucci, quello coinvolto nel CASO PAOLO FERRARO. Non sappiamo cosa sia successo agli archivi del Socrate.
Se, come è stato provato, e descritto analiticamente in otto anni digrandediscovery
C) nelle vicende persecutorie molteplici ed iniziative giuridiche su vari piani la Canali, come è vero ed evidente oltre ogni ragionevole dubbio, ha avuto un ruolo più che centrale;
D) tutto il complesso delle vicende inaugurate dal 2008 risulta caratterizzato “anche” da
interventi e mediante situazioni di rilevante rilievo segreto e militare;
E) tutto il quadro vero porta a risalire a STEP precedenti, forniti di prova testimoniale vera e comunque riscontrabile;
F) l’azione collimata ed attiva della CANALI e di STEFANO PESCI, fu caratterizzata nel 2009 dal loro buttare la maschera e da una durezza distruttiva senza paragoni, manipolatoria a livelli tali da esser stata pensata per essere irraccontabile, (quindi il livello di organizzatori e gestori è ben alto) ma proprio questa caratteristica abbiamo superato, rendendo prove uniche al mondo e dirette adeguatamente trattate e contestualizzate;
E qui vi reinvito prima a rileggere una altra volta LA PARTE PRIMA di questa accurata analisi e narrazione, e poi, dopo aver ripassato questa seconda parte, a compulsare gli unici articoli od interviste serie sul CASO di via Poma: quelli del criminologo Carmelo Lavorino. Un lavoro fondato su ben altro fronte, su evidenze scientifiche e prove obiettive. Manca(va) solo un quadro storico indiziario di riferimento a persone certe ….
Dunque c’è qualcuno a caccia di una donna con l’ombrellino rosa e di un mancino di sangue tipo A (magari ambi mancino ?!) uomo violento impegnato in una attività omicidaria rimasta impunita .. dopo ventotto anni di procedimenti e processi depistanti ..
TUTTO QUEL CHE SERVE IN QUATTRO MINUTI
§§§§§§§§§§§§§§ THE END §§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
DALLA GRANDEDISCOVERY 1 2 3 alla GRANDEDISCOVERY 0
e DALLA GRANDEDISCOVERY 0 ALLA GRANDEDISCOVERY
1, 2 e 3.
LA GRANDEDISCOVERY 1. La operazione militare PAOLO FERRARO e gli intrecci tra aree deviate ed eversive militari, incistate in una quota ristretta della magistratura ed il supporto e copertura di settori in particolare collegati alla psichiatria civile e militare di apparati che appartegono al DEEP STATE da ripudiare. https://www.grandediscovery.it/la-grandediscovery1/
ALCUNI VIDEO SINTETICI DAL 2016
ALCUNI ESTRATTI VIDEO AUDIO DALLA GRANDEDISCOVERY 2
SOLO ALCUNI ESTRATTI VIDEO AUDIO DALLA GRANDEDISCOVERY 3
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E ora che siete ripartiti e giunti a conclusione sul 1990 non sarà anche il caso di rileggere attentamente, bene e ripetutamente, con la debita attenzione che meritava, il documentato articolo
LA SVASTICA SU MELANIA ed il germoglio